Dati statistici del Comune
Il nome |
Mombaldone era, in antico, Mons Baldus (dal germanico Bald ovvero “monte”), la collina su cui stavano gli otto mansi del monastero di San Quintino di Spigno.
Il luogo è citato per la prima volta in un documento pubblico nel 991, l’atto di fondazione dell’abbazia di San Quintino a Spigno Monferrato: Anselmo, figlio di Aleramo I (nel 967 proprietario della Marca di Savona-Monferrato), dota il monastero da lui fondato di terre, tra cui gli otto mansi di Mons Baldonis.
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Storia |
Ottone Del Carretto è investito del feudo di Mombaldone nel 1209.
Mombaldone cresce soprattutto grazie a Enrico IV Del Carretto, marchese di Finale, che la dota di nuove case, un pozzo, ulteriori difese intorno al castello e cunicoli coperti.
Nel 1382, Amedeo VI di Savoia diventa signore del feudo di Mombaldone; l’autorità dei Savoia sul feudo è confermata nel 1531 dall’imperatore Carlo V, che concede molti privilegi ai marchesi Del Carretto di Savona, tra cui il titolo di Vicari Imperiali del Sacro Romano Impero, la possibilità di conferire lauree e di battere moneta.
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Battaglia di Mombaldone - 8 settembre 1637 |
L'8 settembre 1837 il duca Vittorio Amedeo I e il maresciallo francese De Créqui respinsero un tentativo di occupazione spagnola del castello di Mombaldone.
La battaglia avviene durante la seconda guerra per la successione del Ducato del Monferrato e vedeva contrapposte Francia e Spagna. Il tentativo spagnolo di conquista di Mombaldone mirava a rendere più sicuro il collegamento tra Milano e i possedimenti spagnoli nel finalese.
La riproduzione più celebre di quell'evento si trova nel dipinto di Francesco Gonin conservato a Palazzo Reale a Torino.
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Le truppe napoleoniche a Mombaldone |
Gli eventi annotati nel registro parrocchiale accaddero nel 1799 "mentre i sopradetti barbari (i francesi) passavano di qui per portarsi a Tortona per la battaglia contro gli Austrorussi, mandati in Italia dall’Imperatore Francesco II per liberarla da tali predetti nemici che misero ovunque tutto a ferro e fuoco”. E infine: “Deve essere similmente annotato che dai troppo spesso ricordati perfidi e barbari questo luogo fu depredato e furono bruciate nove case, cioè due nel paese e sette fuori e tutti gli abitanti fuggirono”
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